Le opinioni su San Francisco non sono sempre unanimi riguardo questa città, sicuramente bella ma anche estremamente controversa, come ho scritto nel primo articolo su San Francisco, dove ho sperimentato un vero e proprio shock culturale.
Dico la mia: faccio fatica ad affezionarmi a San Francisco e sono abbastanza sicura del fatto che non riuscirò mai ad innamorarmene, come invece è successo con New York. Eppure oggi mi sono quasi emozionata, dalla cima di Bernal Heights, vedendo il panorama della città. Mi son detta: cazzo, sono in California, sono a San Francisco! Insomma, ho avuto un impeto di adrenalina.
Allora ho pensato di fare una lista delle cose che più mi piacciono di questa città, che son tante a dir la verità. Poi potrei farne anche una con le cose che non mi fanno impazzire, ma sono essenzialmente due: il vento (e il clima instabile, tanto che sono sempre raffreddata), e le salite devastanti tra una collina e l’altra. Ma almeno mi tengo in forma.
Le 5 cose che mi piacciono di più di San Francisco
- I parchi. Da Mission Dolores Park al Golden Gate Park, San Francisco pullula di spazi verdi. Ci sono parchi anche molto più piccoli e soprattutto è affascinante notare la varietà di fiori e piante, con flora connessa, specialmente in primavera. Il Salesforce park, curato proprio dalla società americana omonima, è un gioiellino imperdibile e si trova nel cuore del distretto finanziario. Da molti parchi, poi, c’è una vista spettacolare: annotare il classico Twin Peaks e il Buena Vista Park.
- Le librerie. Non perdo mai l’occasione di visitarle. Ognuna ha la sua specialità: il quartiere hippie ha la libreria anarchica, Castro i libri a tema LGTB+, Valencia Street la Dog Eared Books. Molte sono indipendenti ed economiche, si trova veramente di tutto. La più conosciuta è la City Lights, fondata dal poeta Ferlinghetti nel 1953.
- Il Golden Gate Bridge. Il ponte sospeso di colore arancione internazionale, costruito in quattro anni (1933-37), lungo 2,7 km e percorribile anche a piedi o in bicicletta. Iconico, storico, suggestivo in ogni momento della giornata e frutto dell’ingegno di Joseph Strauss, ha però un triste primato: è il luogo che annovera più suicidi.
4. La cucina, i locali. Se questa città non fosse così cara, andrei a mangiare fuori e a bere più spesso! La scelta è infinita, le cucine di ogni tipo, ci sono bar specializzati sui Martini e locali storici, come il Vesuvio Caffè e lo Specs bar, luoghi di culti della Beat Generations ed entrambi a North Beach. A San Francisco puoi mangiare anche ottime pizze: consigliati Il Casaro e Montesacro. Poi c’è La Ciccia, il ristorante di cucina sarda preferito da Mark Zuckerberg.
5. La calma! Siamo in California, qua la gente se la prende con molta calma. Di certo non pensavo che accadesse anche in Silicon Valley, ma il Covid ha cambiato, forse per sempre, abitudini e stili di vita. È molto curioso osservare tutto questo relax, a tratti stupefacente. A livello lavorativo vige per ora un modello ibrido, ma la maggior parte continua a lavorare da casa, ragion per cui anche il distretto finanziario sonnecchia, come un po’ tutta la città.
Un ragazzo che vive qua da tre anni mi ha detto che, rispetto al periodo pre-Covid, manchi all’appello ancora il 25% della popolazione. Ma “San Francisco è una città di passaggio”, mi ha anche fatto notare. E sembra proprio così. Ma San Francisco è da visitare, assolutamente. E nei prossimi post vi spiegherò le altre ragioni per cui vale la pena anche viverci per un po’, soprattutto per motivi professionali.