C’è una frase, tratta dal film “The Big Kahuna” di Larry Mann, azzecatissima, che fa: “Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che t’indurisca. Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca”.
Questa è stata la mia seconda volta nella grande mela. Mi son trovata più a mio agio, sapevo già dove andare e ho scoperto posti nuovi. New York dà l’illusione e la scarica adrenalinica di vivere un sogno. È come stare in un set cinematografico. La prima volta mi ha destabilizzato tutto: le grandi distanze, gli odori sgradevoli, le masse e il ritmo veloce delle persone. Sono gli abitanti di questa città i veri protagonisti di un film a cielo aperto che non ha mai fine.
Cosa vedere a New York in tre giorni
La prima cosa da fare è trovare una sistemazione confortevole in un posto strategico. Abbiamo alloggiato al Shoreham Hotel, situato a pochi passi da Central Park e dalla 5° strada, dal MoMa (Museo d’arte moderna) e da Times Square. Nonché dal Zibetto bar, un baretto dove fanno un espresso spettacolare.
1° giorno
Colazione o brunch al Sarabeth’s central per iniziare sprizzanti di energia la prima giornata a New York. I pancake sono molto buoni, il conto salato. Da lì all’Argosy book store il passo è breve. Tappa al MoMa dove si possono ammirare famosissime opere di Van Gogh, Picasso, Pollock e artisti contemporanei. Io personalmente passo metà della mostra ipnotizzata davanti alla Notte stellata di Van Gogh. Fatto il pieno d’arte si può visitare il Rockfeller Center e proseguire fino alla National Public library e al bellissimo polmone verde di Bryant Park. Muovendosi in orizzontale entrare al Grand central terminal è d’obbligo. Vi verranno in mente tantissimi film. Si prosegue ancora verso sud, incappando nell’Empire state building e dopo una lunga passeggiata sulla 5° strada, nel Flatiron building, il mio preferito in assoluto. Impossibile non visitare poi la libreria più grande al mondo: Strand bookstore. Per finire poi nel quartiere di Greenwhich e soprattutto bere qualcosa al Stonewall Inn bar, dove, nel 1969, sono iniziate le rivolte che hanno dato i natali al movimento LGTB. Se si hanno ancora le forze, assistere a uno spettacolo jazz o di musica dal vivo, per esempio allo Smalls Jazz club.
2° giorno
Se avete voglia di alzarvi molto presto si può andare ad Harlem a sentire un gospel. Altrenti si và dritti a downtown al memorial dell’11 settembre, forse l’unico posto in tutta New York dove si osserva un rispettoso silenzio. È molto interessante e toccante visitare il museo. Al The Battery park si vede la statua della libertà, mentre percorrere il ponte di Brooklyn è una delle cose più suggestive da fare. Come le classiche foto da Dumbo. Una cosa che non avevo fatto la prima volta era stato percorrere a piedi anche il Manhattan bridge, dove si assiste a un panorama ancora più spettacolare, forse, rispetto a quello che si vede da Brooklyn. Poi ci si immerge a Chinatown. Programmi per la serata? Perché non prendere un biglietto per una partita NBA nella mecca del basketball, il Madison Square garden, casa dei New York Knics?
Fine serata in uno dei rooftop di New York, qualche nome: 230 Fifth Rooftop bar, Monarch Rooftop, The ready rooftop bar.
3°giorno
Central Park, immenso e stupendo. Per poi dedicarsi allo shopping! Per gli amanti della Apple, una visita allo store sulla 5° è d’obbligo. Per i baskettari come me entrare all’NBA store è un pellegrinaggio dovuto. Consigliato anche il Lego Store, sempre sulla 5°. E in generale perdersi non solo nelle librerie di New York, ma anche in qualsiasi negozietto possa ispirarvi: alcuni sono dei piccoli musei di antiquariato. A proposito di musei, l’offerta è ampissima: potrete visitare il museo del sesso, quello del gelato, oltre ai più famosi Guggenheim e il Metropolitan.
Ma sopratutto a New York, ogni tanto è bello fermarsi, perché avrete il passo accellerato di una metropoli che non dorme mai. Sentirete i newyorkesi lamentarsi di qualsiasi cosa, specialmente dei turisti. Perché dopo due anni di pandemia, il turismo a New York è tornato, come se nulla fosse accaduto.
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